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Civiltà Appennino

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Raffaele Nigro allo Sponz Fest per raccontare Civiltà Appennino

Ospite dell’edizione 2021 dello SPONZ Fest di Calitri, la kermesse estiva ideata e diretta da Vinicio Capossela, Raffaele Nigro racconterà la sua esperienza della rivista e delle pubblicazioni di Civiltà Appennino, ideata e realizzata con Fondazione Appennino,
Lo scrittore melfitano, oggi tra i principali autori contemporanei italiani, ha avviato sin dal 2019 con Giuseppe Lupo, altro autorevole scrittore originario lucano, e Piero Lacorazza, direttore della Fondazione Appennino, l’iniziativa editoriale nata in seno alla casa editrice Donzelli, una serie di Saggine che hanno già prodotto due volumi: appunto “Civiltà Appennino” (gennaio 2020) e “Le Vie dell’Acqua” (ottobre 2020).
Il primo volume, curato e scritto a quattro mani con Lupo, rappresenta la prima pietra di questo percorso, fondato sostanzialmente su tre elementi che autori e curatori hanno ritenuto i pilastri fondamentali di questa avventura letteraria.

A partire già dal sottotitolo, nel quale c’è già la prima strada tracciata: “L’Italia in verticale tra identità e rappresentazioni”. [L’Italia in verticale – Civiltà Appennino (civiltaappennino.it)]

Il primo elemento è dunque contenuto proprio nello scritto a firma di Nigro: è un posizionamento “personale” che induce l’osservatore a porsi con le spalle al Mediterraneo e guardare l’Europa attraverso la dorsale appenninica, affacciandosi ora ad est ed ora ad ovest, raccogliendo la storie e la storia dei due versanti, dei due mari, che alla fine convergono e confluiscono nell’idea di Europa da costruire partendo dalle aree interne e dalla loro identità. [L’identità di un’Italia verticale che unisce Europa e Mediterraneo – Civiltà Appennino (civiltaappennino.it) ]

Il secondo elemento è un posizionamento “geografico” e sulla saggina porta la firma di Giuseppe Lupo. È infatti lui ad affidare a questo progetto culturale la responsabilità di essere veicolo di una visione nuova, quella che introduce l’idea di un “Medio Occidente”. Lupo infatti intravede nella catena montuosa degli Appennini proprio la linea che segna questo confine: esiste un Oriente ed un Medio Oriente, ma non esiste un Medio Occidente e l’Europa non può essere un Occidente uguale all’America. Dalle pagine di Civiltà Appennino dunque Lupo individua nel Medio Occidente il luogo di origine, la sorgente dei grandi viaggi della scoperta della Storia. Da qui partì Marco Polo alla volta dell’Oriente, da qui partì Cristoforo Colombo per approdare nelle Americhe. (https://www.civiltaappennino.it/2020/10/08/appennino-come-medio-occidente/)

Due visioni che convergono e portano infine ad un posizionamento “letterario”, che è il terzo elemento cardine della serie Civiltà Appennino e che Nigro e Lupo sintetizzano nel “Manifesto per la scrittura d’Appennino”, (https://www.civiltaappennino.it/2020/11/09/manifesto-di-una-scrittura-appenninica/), pubblicato nella rivista web in apertura di una sezione interamente dedicata ai vari “manifesti” a cui l’attività di Fondazione Appennino si ispira e contribuisce a sviluppare e diffondere [Manifesti Archivi – Civiltà Appennino (civiltaappennino.it)] .

 

La prima saggina realizzata da Fondazione Appennino e Donzelli Editore, con Nigro e Lupo, ha generato così due nuove esperienze che, unite, sintetizzano l’essenza del progetto della Fondazione, che guarda alla comunicazione della cultura con il contemporaneo impegno sia “cartaceo” che digitale. Si tratta infatti da un lato della messa online della rivista web www.civiltaappennino.it, oggi luogo di approfondimento e dibattito sulle aree interne e la sostenibilità del loro potenziale sviluppo, ed una nuova Saggina, un nuovo libro edito da Donzelli che porta il titolo “Le vie dell’acqua. L’appennino raccontato attraverso i fiumi”. Sono storie fondate sull’acqua e sulla sua forza di essere generatrice di civiltà, una metafora dello scorrere delle epoche a cui Giuseppe Lupo e Raffaele Nigro hanno chiamato a partecipare altri 5 autorevoli scrittori italiani: Laura Bosio, Guido Conti, Donatella Di Pietrantonio, Carlo Grande e Laura Pariani. [ Le vie dell’acqua – Civiltà Appennino (civiltaappennino.it) ].

“Sarà questa esperienza che Fondazione Appennino porterà allo Sponz Fest di Calitri attraverso la presenza di Raffaele Nigro”, annuncia il direttore Piero Lacorazza, che continua “ringraziando Vinicio Capossela non solo per l’invito ma anche per l’opportunità di confronto e di contributo alla causa delle aree interne, in particolare attraverso la diffusione della conoscenza e della cultura nelle sue varie forme. È l’essenza anche della missione e dell’attività di Fondazione Appennino, il cui obiettivo è sintetizzare una nuova civiltà del contemporaneo, fatta di digitale e tradizioni, di persone e territori marginali, di visione e coraggio per essere con i piedi nei piccoli borghi dell’Appennino del Sud e con la testa nel futuro del nostro pianeta”

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