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bambino pianta pixabay

Alimentazione sostenibile: ritorno al futuro

“Negli ultimi 50 anni, la conversione degli ecosistemi naturali per la produzione di colture o pascoli e il paradigma del “cibo economico” sono state le cause principali della perdita di habitat e, di conseguenza, della biodiversità. La produzione agricola intensiva degrada i suoli e gli ecosistemi, riduce la capacità produttiva dei terreni e rende necessaria una produzione alimentare ancora maggiore per tenere il passo con la domanda. Inoltre, continua il Rapporto, l’attuale produzione alimentare dipende in larga misura dall’uso di fattori come fertilizzanti, pesticidi, energia, terra, acqua e da pratiche non sostenibili come la monocoltura”.

Interessante articolo di Tommaso Tautonico, pubblicato sul sito di ASviS, dal titolo “Il nostro sistema alimentare è la causa principale della perdita di biodiversità” (clicca qui per leggere l’articolo), sui rischi del comparto agricolo e delle specie a rischio di estinzione, contenuti nel rapporto di Chatham House, che consiglia anche investimenti responsabili, cambiamenti nella dieta e soluzioni di mitigazione per il clima le priorità.

“Il Rapporto si conclude con la richiesta di un’azione concreta su tre fronti, in grado di portare avanti gli sforzi e stabilire un nuovo sistema alimentare che sostenga la biodiversità. In primo luogo, i decisori internazionali devono riconoscere che il cambiamento della dieta e la riduzione degli sprechi alimentari sono azioni fondamentali per rompere i vincoli dell’attuale sistema alimentare, basato su agricoltura e allevamenti intensivi. La seconda azione è fare in modo che il vertice sui sistemi alimentari si integri con gli altri processi chiave internazionali, compresi i negoziati sul clima. Il summit (il primo Food systems summit, ndr) è l’occasione per uniformare le politiche di sostenibilità ambientale, prosperità inclusiva, crescita sostenibile e miglioramento della salute e del benessere delle comunità. In ultimo, i decisori politici dovrebbero rafforzare la coerenza tra i piani internazionali e le azioni locali“.

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credits foto copertina – Foto di Kurt Bouda da Pixabay

 

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