EMILIANO CRIBARI
Emiliano Cribari è nato a Firenze nel 1977. Dal 1999 inizia a sperimentare nel contesto di svariati ambiti artistici: dalla poesia al teatro, dalla fotografia all’audiovisivo. Parallelamente matura alcune esperienze professionali anche nel campo dell’editoria e del giornalismo. Nel 2004 dà vita a Le cose che so di me, un movimento cinematografico che ha avuto modo di mettersi in mostra a livello nazionale soprattutto grazie alle collaborazioni con Cecchi Gori Home Video e RAI; ne scaturisce un insieme ricco e variegato di esperienze che lo impegna-no contemporaneamente nelle vesti di autore, regista e produttore. Vincitore di numerosi premi e riconoscimenti, nel 2010 ha ricominciato a lavorare in fotografia. Nel 2014 è incaricato di raccontare il “Forum Mondiale UNESCO sulla Cultura e le Industrie Culturali” e gli “Stati Generali della Lingua Italiana nel Mondo”, nonché (come anche nel 2015 e nel 2017) il “Festival delle Religioni”. Ha fotografato allestimenti e mostre relativi a opere di Salvador Dalì, Antony Gormley, Jeff Koons, Pontormo, Bronzino, Jan Fabre e John Currin. Alcuni suoi reportage di stampo fotogiornalistico sono stati pubblicati anche su Lens Culture, Social Documentary Network e Witness Journal. Fra i suoi principali clienti figurano Chicco, MTV, Sotheby’s International Realty. Ha pubblicato due libri:”La cura degli istanti” (Transeuropa, 2019) e “La vita minima” (Anima- Mundi, 2020).
La collaborazione con Civiltà Appennino è iniziata grazie ai racconti dei suoi cammini in Appennino sui canali social della nostra rivista.